NOVITA’ 2014 ! LO STUDIO E’ CERTIFICATO INVISALIGN!
L’ortodonzia ha lo scopo di identificare e di correggere i difetti nei rapporti tra le arcate dentarie al fine di ottenere un corretto ingranaggio dei denti, un’occlusione funzionale ed un’estetica gradevole.
Come in tutti i campi della medicina il procedimento diagnostico ha un ruolo fondarnentale per pianificare una terapia idonea al conseguimento del risultato funzionale ed estetico più appropriato per il singolo paziente.
La diagnosi ortodontica prevede diversi passaggi obbligatori:
1) Anamnesi personale e familiare: lo specialista raccoglie tutte le informazioni del caso sul singolo paziente e sui famigliari, in particolare su eventuali malattie concernenti la medicina generale.
2) Esame obiettivo: sono valutati costituzione e corporatura del paziente, altezza e peso in relazione all’età cronologica. Lo specialista valuterà inoltre le condizioni nutrizionali, lo sviluppo psichico, l’età dentale e quella scheletrica. L’analisi accurata della forma della fronte, del profilo del naso e delle labbra e la posizione del mento rispetto al piano di simmetria daranno indicazioni utili sulla prognosi estetica del caso.
3) Analisi funzionale: l’ortodonzia moderna non si limita alla valutazione statica della dentatura, ma analizza l’intero sistema masticatorio. In breve si valutano per ogni singolo caso:
-la posizione a riposo della mandibola rispetto al cranio;
-i movimenti delle articolazioni mandibolari;
-il tipo di deglutizione;
-il tipo di fonazione;
-il tipo di respirazione, nasale od orale;
4) Esame radiologico:
A) Radiografia panoramica (fornisce informazioni riguardo alla crescita e allo sviluppo degli elementi dentari e delle strutture ossee; visualizza il numero, la posizione, la dimensione e la conformazione sia delle corone sia delle radici e inoltre i germi dei denti in formazione);
B) Radiografia latero-laterale del cranio (è indispensabile all’ortodontista per la valutazione della relazione delle ossa mascellari e della loro direzionalità di crescita)
C) Radiografia della mano(consente di sapere l’età scheletrica per determinare il potenziale di crescita del paziente);
D) Radiografia postero-anteriore del cranio (solo per i casi d’asimmetria facciale);
E) Analisi fotografica;
F) Analisi cefalometrica (è un disegno computerizzato che serve per analizzare in dettaglio la struttura cranio-facciale, la tendenza e direzione di crescita, le possibilità e limiti della terapia);
H) Analisi dei modelli in gesso,
A seconda dell’età del paziente lo specialista ha a disposizione due soluzioni:
a) ortodonzia mobile;
b) ortodonzia fissa;
A partire dai 9-10 anni fino all’età di 11-12 anni, a seconda del sesso, alcune malocclusioni scheletriche possono essere corrette con gli apparecchi mobili e in questo caso si parla d’ortodonzia ortopedica intercettiva. In questa fase dello sviluppo del bambino si sfruttano i picchi di crescita di tutte le ossa del corpo per stimolare la crescita delle ossa facciali a nostro favore intercettando eventuali malocclusioni. Si è favoriti , inoltre, dal fatto che durante lo sviluppo anche il sistema cranio-facciale è molto plastico e quindi malleabile a tal punto da poter essere influenzato nella sua direzione di crescita. Ovviamente tutto ciò non è più valido quando la crescita delle ossa facciali si esaurisce e questo momento corrisponde con l’inizio della pubertà.
E’ importante che a partire dai sei anni, salvo rare eccezioni, sia fatta almeno una visita periodica annuale di controllo per verificare che la crescita e la masticazione siano corrette, che l’igiene orale sia sufficiente e che non ci siano carie.
Finita la prima fase si può iniziare l’allineamento estetico e funzionale delle arcate con l’apparecchiatura fissa. Negli ultimi 20 anni l’ortodonzia fissa è migliorata specialmente per quanto riguarda i materiali. Oramai in tutti gli studi si usano delle placchette in metallo biotollerabile che sono attaccate direttamente (direct-bonding) alla superficie del dente senza danneggiarlo. Una serie di fili inseriti in una fessura (slot) della placchetta renderà possibile lo spostamento dei denti che sarà tanto più stabile nel tempo quanto più lentamente si esegue. A seconda dei casi il trattamento può durare in media dai 18 ai 24 mesi al termine del quale saranno posizionate le contenzioni, fisse o mobili, per un periodo pari alla durata della terapia fissa e che servono a mantenere il risultato ottenuto. L’unica precauzione che deve avere il paziente è di mantenere un’igiene orale perfetta onde evitare l’accumulo di placca e quindi l’ínsorgenza di una fastidiosa e pericolosa gengivite.
Sempre più spesso anche gli adulti ricorrono all’ortodonzia fissa per correggere un disallineainento dei denti. L’ortodonzia fissa dell’adulto trova un’indicazione non solo estetica e funzionale ma anche pre-protesica in quanto i denti possono essere allineati prima di essere ricoperti dalle capsule. In condizioni d’ìgiene domiciliare buona i denti allineati possono essere puliti con più efficacia e quindi sarà meno probabile la presenza di una gengivite cronica. Spesso nel paziente adulto mancano dei molari, estratti nel corso della vita per motivi diversi, e l’assenza di questi denti causa qualche problema all’ortodontista in quanto su questi denti vengono di solito cementate provvisoriamente degli anelli in acciaio (bande ortodontiche) che servono da ancoraggio posteriore. Ma oggi l’implantologia ci viene in aiuto perché i molari assenti possono essere sostituiti dagli impianti che sono utilizzati prima come ancoraggio posteriore cementando su di essi gli anelli e poi, una volta finita la cura ortodontica, le protesi definitive. In questo modo possiamo utilizzare gli impianti prima come ausilio alla terapia ortodontica e poi per sostituire i denti mancanti con delle protesi fisse supportate da impianti.