
Per gli impianti in titanio puro non esiste il problema del rigetto tipico dei trapianti d’organo, in quanto questo metallo ètotalmente inerte e non determina alcuna reazione negativa dell’organismo umano.Durante la vita si può avere la perdita di alcuni o di tutti i denti. Le cause possono essere principalmente quattro:
l.Una carie progredita a tal punto da distruggere il dente;2.Una malattia (piorrea o malattia parodontale) dei tessuti (gengiva e osso) che sostengono il dente tale da pregiudicare la funzione di sostegno dell’osso stesso.
3.Una frattura accidentale del dente con perdita dello stesso
4.Assenza del dente fin dalla nascita (agenesia)La sostituzione dei denti mancanti può avvenire in due modi: con l’applicazione di protesi mobile o di protesi fissa.
Non sempre i denti residui consentono la realizzazione di una protesi fissa; alcune volte perché il numero non è sufficiente per la realizzazione di una protesi fissa (ponte), altre volte perché affetti da piorrea o malattia parodontale (infiammazione della gengiva).
L’alternativa naturale è costituita dalla applicazione degli impianti.
Dopo aver eseguito gli accertamenti clinici del caso (anamnesi, impronte delle arcate dentarie, fotografie endorali, radiografie delle ossa mascellari, esami del sangue, elettrocardiogramma) si imposta un piano di trattamento personalizzato.
Quindi lo scopo di questi esami è di valutare se esistano delle controindicazioni all’effettuazione dell’intervento. L’ímpianto è una radice artificiale che viene inserita nell’osso




dipendono dalla capacità di guarigione, riparazione e rimodellazione dell’osso.
Mediante l’inserimento di radici artificiali è possibile ricostruire il dente nella sua integrità. Ciò è molto importante per ridare all’osso la sua funzione naturale di sostegno ed evitare il suo riassorbimento.Quando si perdono dei denti, indipendentemente dalla causa (carie, piorrea, trauma, ecc) inizia un lento ma costante processo di riassorbimento osseo; la funzione dell’osso e’ quella di sostenere i denti per permettere la masticazione ma se i denti sono stati persi inizia il riassorbimento dell’osso che si aggrava negli anni anche per la pressione esercitata sull’osso dalle protesi mobili fino al raggiungirnento dell’atrofia ossea che rappresenta l’ultimo stadio del riassorbimento osseo.
L’impianto rappresenta una soluzione ottimale ogni volta che il paziente: 1) ha perso dei denti e non vuole una protesi mobile; 2) stà già portando una protesi totale o parziale mobile ma preferirebbe una soluzione fissa; 3) non vuole limare i denti sani per ripristinare quelli mancanti con un ponte; 4) ha particolari esigenze di funzionalità estetica dovute alla professione ed al sesso;
per cui in molti casi i dentisti preferiscono proporre al paziente di utilizzare la tecnica implantologica piuttosto che i metodi tradizionali.
Pur essendo di piccole dimensioni, gli impianti devono essere inseriti con un intervento chirurgico in anestesia locale.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’intervento è completamente indolore. Prima fase. Dopo l’anestesia locale viene effettuata una piccola incisione della gengiva e, mediante l’uso di particolari strumenti calibrati, si crea la sede destinata ad accogliere l’impianto. Dopo aver posizionato l’impianto nell’osso, viene suturata la gengiva. Dopo una settimana vengono tolti i punti. Un gonfiore di entità variabile in corrispondenza della parte operata fa parte dei normali processi di guarigione, generalmente tale fenomeno compare in 2a – 3a giornata. Durante i 15 giorni successivi all’intervento, le eventuali protesi mobili esistenti dovranno essere utilizzate con attenzione per permettere una buona guarigione della ferita.
Seconda fase. Durante questo periodo avviene l’integrazione dell’impianto nell’osso, che duraalmeno quattro mesi per la mandibola e sei mesi per il mascellare superiore. Questo lasso di tempo è necessario affinchè l’osso che circonda l’impianto lo possa bloccare saldamente alla sua sede. La fase dell’integrazione è molto importante e richiede particolare attenzione. E’, infatti, necessario evitare di sottoporre la zona impiantata a dei sovraccarichi e di seguire le istruzioni del dentista per quel che riguarda la masticazione e l’igiene orale. In questo periodo, se possibile, verrà applicata una protesi provvisoria fissa o rimovibile a seconda del tipo di impianto.
Terza fase. Ad osteointegrazione avvenuta si passa alla restaurazione protesica. Vengono applicati i nuovi denti sotto forma di protesi fissa.
Oggi un gran numero di approvazioni ufficiali confermano e garantiscono sia la validità dell’ implantologia chirurgica che la qualità dei prodotti da essa utilizzati:
·FDA: Federal and Drug Administration
·ADA: American Dental Association
·ISO90Ol:certificazione di qualita’ N.96054;
·CE: N.0483.