Attenzione agli zuccheri.
La cariogenicità degli alimenti, ovvero la tendenza a causare la carie, dipende dalla quantità di zucchero contenuto in essi ( Lundqvist, 1952: ” un alimento è tanto più cariogeno quanto più zucchero contiene e quanto più a lungo rimane sui denti”)
Evitare gli errori alimentari.
Nei primi mesi di vita, uno degli errori più comuni è quello di ” far star buono” il bambino con una tettarella intinta di miele o zucchero: è stata descritta una ” carie da biberon” (detta dagli anglosassoni: “baby bottle syndrome” o BBS) legata a questa abitudine o a quella di mettere nel biberon dei liquidi zuccherati. Questi bambini presentano una tipica distruzione delle corone degli incisivi superiori, che già verso i 3-4 anni sono ridotti alle sole radici.
Altro errore frequente è quello di dare della frutta grattugiata o spremuta con aggiunta di zucchero: la frutta contiene già dei monosaccaridi dolcificanti e l’ulteriore dolcificazione con lo zucchero per renderla più gradita creerà il bambino “dolce-dipendente”.
Non abusare di omogeneizzati o, comunque, di cibi di scarsa consistenza che sono più graditi al bambino ma non esercitando il sistema stomatognatico al suo lavoro, ne rallentano lo sviluppo, inoltre gli omogeneizzati per la loro adesività risultano più cariogeni.
Nell’adolescente l’errore più diffuso è quello di una colazione inadeguata, che non fornisce un numero di calorie sufficiente: ne consegue che dopo un’ora o due il bambino avrà fame e mangerà una merenda a scuola. E’evidente che le merendine lasciano sui denti dei depositi fino al pasto di metà giornata ed essendo dolci sono notevolmente cariogene.
Un cenno particolare meritano le bevande gassate non alcooliche, i cosiddetti soft-drinks, il cui contenuto di zucchero è elevatissimo; così come le gomme da masticare e vari tipi di caramelle. L’abitudine di mangiare qualcosa prima di andare a letto è responsabile di molte carie, dato che nella maggior parte dei casi, quel “qualcosa” è dolce.
Concludendo possiamo dire che con un po’ di attenzione a cosa e a quando si mangia, si può quindi prevenire la carie: tutti i cibi cariogeni sono voluttari, non indispensabili e volendo se ne può fare a meno con vantaggio per la salute o si possono assumere in circostanze che ne attenuino di molto le azioni indesiderate.
Fluoroprofilassi.
Le considerazioni che giustificano l’utilizzo del fluoro nella prevenzione della carie sono che
1) il fluoro condiziona l’adesione batterica sulla superficie dei denti;
2) il fluoro condiziona l’utilizzo degli zuccheri da parte dei batteri,’diminuendo la carica acida della saliva;
3) il fluoro aumenta la resistenza dello smalto agli acidi, influenzandone direttamente la struttura;
4) il fluoro influenza il processo di demineralizzazione-remineralizzazione dello smalto;
L’applicazione locale di fluoro può essere fatta mediante un apparecchio per la ionoforesi. Questa tecnica utilizza un gel al fluoro posizionato su delle mascherine monouso e che attraversato da una corrente a bassissima tensione rilascia fluoro sulla superficie dei denti.
La somministrazione per bocca di fluoro, indicata nei bambini più piccoli e con una scarsa igiene orale, può essere fatta alla sera facendo sciogliere in bocca una piccola pastiglietta, ma solo su indicazione del dentista.
Sigillatura dei solchi.
La sigillatura dei solchi completa le misure preventive, non le sostituisce. La laccatura dei solchi e delle fossette costituisce un sigillo ermetico nei confronti della saliva e dei batteri. E’ una tecnica indolore e può essere fatta dopo l’eruzione dei primi molari (dai 6 agli 8 anni) e dei secondi molari (dagli 11 ai 13 anni) e dei premolari. La carie dei solchi costituisce la lesione più frequente nei bambini e negli adolescenti. Diversi studi confermano la diminuzione del numero dei microrganismi dopo la sigillatura di solchi e fossette, con una protezione del 100% nei confronti della carie dei solchi e delle fossette.
Igiene orale domiciliare
Per igiene orale si intende la rimozione con mezzi meccanici dei residui alimentari e della placca dalle superfici dei denti.
La placca e i residui alimentari devono essere rimossi dopo ogni assunzione di cibo. Un aiuto molto valido, specialmente per i bambini, è la colorazione della placca con gli appositi rivelatori, in pastiglie o liquidi.
I mezzi consigliati per una corretta igiene orale domiciliare sono essenzialmente cinque:
a) lo spazzolino.
b) il filo interdentale.
c) lo scovolino ( o spazzolino interdentale).
d) colluttorio.
e) idropulsore.
A) Le caratteristiche di uno spazzolino ideale sono:
-setole in nylon a punta arrotondata;
-testa corta (specialmente nei bambini);
– forma semplice (curve o pieghe sia nel manico che nelle setole non servono a niente). La tecnica di spazzolamento dei denti che consente di ottenere i migliori risultati consiste nei seguenti passaggi. Lo spazzolino viene appoggiato al colletto del dente, inclinato a 45° e quindi fatto ruotare, in senso verticale verso il margine occlusale ( in pratica dalla gengiva verso il dente) tenendo la bocca aperta. Viene quindi spazzolata la superficie masticatoria dei denti in senso orizzontale. Si deve spazzolare un’arcata per volta, andando da un estremo all’altro, suddividendo i denti per gruppi di 3 o 4 ed eseguendo i movimenti almeno 5 volte per ogni gruppo.
L’igienista vi spiegherà quali sono le zone più importanti da spazzolare e quali sono le situazioni che possono favorire un accumulo di placca (disallincamento dei denti, otturazioni debordanti,ecc). Lo spazzolino deve essere sostituito ogni 6 settimane, al massimo ogni 2 mesi. L’azione dello spazzolino viene completata dal dentifricio che lucida le superfici.
B) Il filo interdentale completa l’azione dello spazzolino in quanto nessuna tecnica di spazzolamento può rimuovere la placca interdentale: la rimozione della placca non potrà essere completa se non si impiega uno strumento che arrivi in questa zona
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C) Lo scovolino è adatto per la detersione di spazi interdentali molto ampi. Scovolini di diverse forme e dimensioni vengono fissati su manici per lo più di plastica. Accanto a questo tipo di scovolino ve ne sono altri senza manico, provvisti di un prolungamento di filo intrecciato. Come lo spazzolino tradizionale anche lo scovolino deve essere cambiato ogni 6 settimane al massimo ogni due mesi.
D) I colluttori sono caratterizzati da un gusto rinfrescante, deodorante e profumato. Si distinguono in aromatici e farmacologici. Quelli farmacologici contengono sostanze antibatteriche come la clorexidina, che rallentano la crescita della placca e pigmentano provvisoriamente i denti di marrone.
E) L’ idropulsore o getto d’acqua non sostituisce la detersione meccanica dello spazzolino ma rappresenta uno strumento ausiliario per l’igiene orale.
L’igiene domiciliare, per quanto effeftuata con cura e regolarità, non può dirsi sufficiente come metodo di prevenzione della carie, senza il controllo periodico dell’odontoiatra. Le visite di controllo dovrebbero avere luogo ogni 6 mesi